Oblò (Pietre Vive Editore), the Italian translation by Marco Morello of Portholes by John Taylor, has been featured on Medium Poesia, with these remarks by Francesco Ottonello:
Oblò / Portholes, di John Taylor (Pietre Vive Edizioni 2019, traduzione di Marco Morello, illustrazioni di Caroline François-Rubino, postfazione di Franca Mancinelli) è un viaggio decisivo ripercorso attraverso la prospettiva dell’oblò.
L’acqua è l’elemento centrale, che permette la traversata. Insieme al grigio e al lucore cangiante del cielo, predomina un blu tenue, ripreso dai dipinti circolari dell’artista Caroline François-Rubino, sfere incantate che intervallano il poemetto a pennellate di Taylor, richiamando lo sguardo poetico, filtrato appunto dall’oblò di una nave.
Sono «versi scarabocchiati con l’acqua sull’acqua […]» le cui parole sfuocano, sfumano, e «l’oblò è l’ultima forma rimasta», l’unica certezza e l’unico sguardo possibili per il ricordo, il presente e ogni immaginazione futura.
Ogni traversata ha in sé l’elemento del pericolo, al di là della tempistica e della circostanza del viaggio. Forse lo scopo è proprio preservare l’intensità e la delicatezza della traversata senza fine del poeta, nel miracolo ossimorico di «una sfumatura precisa questo presente che passa».
In conclusione – come scrive Franca Mancinelli nella nota In ascolto dall’oblò – i versi del poeta americano, che vive da tempo in Francia e ha viaggiato per il Mediterraneo, sembrano imprimersi prima «sulla retina» e solo in seguito a un lungo trascorso approdare alla pagina, l’isola possibile e impossibile, l’isola che «sorge verso ciò che è sorto».
Francesco Ottonello
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